Mondaino

Su un’alta collina della media Valconca, dove un tempo pascolavano i daini e sorgeva un tempio dedicato a Diana, gran dea della caccia e protettrice delle selve, nacque un paese. Il monte dei daini divenne un borgo fortificato, un caposaldo della Signoria dei Malatesta sui confini con le terre dei rivali Montefeltro, duchi di Urbino. Mura e porte fortificate, una potente rocca e tutta la struttura del paese ci parlano di questo passato che ogni anno rivive in una delle rievocazioni storiche più curate e coinvolgenti di tutta la Signoria. Il nome di Mondaino ci racconta già un po’ la sua storia: il tempio di Diana che sorgeva da queste parti doveva essere particolarmente importante se in epoca romana viene ricordato un Vicus Dianensis, cioè l’insediamento da cui trasse origine il paese. L’avvento del Cristianesimo cambia il nome in Mons Damarum, il “monte dei daini” che poi diventa Mondaino, il castello la cui importanza militare e civile crebbe notevolmente ai tempi della Signoria Malatestiana. Il 1289 vede già il governo dei Malatesta, i quali considerano sempre il paese come luogo prediletto (non solo per la sua posizione di confine ma anche probabilmente perché abbastanza sicuro e rappresentativo della propria potenza) per la firma di trattati con i loro acerrimi nemici, i Montefeltro signori di Urbino e di tutti i contadi dell’alta Valconca. Nei secoli successivi Mondaino resta uno dei principali paesi della vallata per la sua bella piazza semicircolare ottocentesca, qualche palazzo nobiliare e le sue architetture. Patrono: San Michele Arcangelo 29 settembre.